Terzo post censurato da Corriere.it. In nome di che o cosa questi signori della Redazione censurano un post? In nome della libertà di espressione forse? O della non-espressione, sarebbe meglio dire? E poi Berlusconi in Italia si lamenta della Stampa. Ma se se il Corriere arriva al punto di esercitare la censura di chiaro stampo fascisteggiante, la realtà è che Berlusconi sta centrando, poco a poco, il suo obiettivo ovvero trasformare l'Italia in un regime anti-democratico. Con l'aiuto del Corriere, appunto.
In ogni caso, come nei precedenti due casi, riporto qui sotto il mio intervento integrale che Corriere.it non ha pubblicato. Lascio a voi la libertà di pensare se era corretto censurarlo. Io, come sempre, seguirò la mia linea ovvero che se qualcuno di voi vuole scrivere un commento "forte" io non lo censurerò ma lo pubblicherò interamente, inclusi eventuali commenti offensivi o parolacce. Perché io, come mi ha insegnato Voltaire "non condivido le tue opinioni, ma sempre mi batterò perché tu possa esprimerle liberamente".
Ecco, qui sotto, il mio post:
Sì, noi del nord maleducati ed al sud tutti galantuomini ? 24.08 | 21:49 Miss Piggy
25.08 | 16:03 victor the iron blade
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Trovo interessanti le seguenti due frasi della “Signorina Maialeggiante” (ricordo a tutti che questa è la corretta traduzione di Miss Piggy, essendo la parola pig il maiale in inglese ed il suffiso -gy il modo inglese di rendere avverbio una parola).
Ordunque, Miss Maialeggiante scrive:
1) Non sono un tipo gentile…etc……
2) Certo è buffo, se noi uomini vi trattiamo come…etc….
Mi soffermo su quel “tipo” della frase 1) e su quel “noi uomini” della frase 2)
Cara Miss Maialeggiante (o dovrei dire caro Mister Maialeggiante?) mi pare evidente una cosa (dopo che ho letto innumerevoli tuoi post in questo stesso blog):
1) Tu di uomo non hai nemmeno l’unghia del dito mignolo del mio piede sinistro ovvero non sei un uomo, proprio per niente. Tutt’al più sei una caricatura di uomo o, come direbbe Totò, sei un caporale!
2) Se usi un nick femminile pur essendo di sesso maschile hai seri problemi di identità sessuale. E se sei donna che si fa credere un uomo pur restando donna, allora sei da ricovero (oppure guardati il filmVictor Victor ia, che con gran ironia e senza farne un dramma affronta il tema della omosessualità)
3) Dovresti smettere di usare il nick di Miss Maialeggiante e fare outing chiamandoti Mister Maialeggiante ovvero Mr Piggy se davvero lí sotto hai, come dire, due cosette pendenti
4) Però non hai il coraggio di fare outing altrimenti tutti capirebbero ciò che davvero sei. Cosa sei? Te lo dico in spagnolo, sennó la redazione mi censura. Sei un un “maricon perdido”, ecco cosa sei. Beh, però posso dirtelo in dialetto del nord, che va bene lo stesso. Sei una “checca fusta”…hahahahaha….che non ha il coraggio di dichiarare al mondo la sua “finocchieria”. Mah ritirati, vigliacco!!!
Detto questo (che solo ha a che fare con una mia personale idiosincrasia con il suddetto commentatore) mi pare divertente il tema proposto da Chiara Quagliarello, alla quale mi piacerebbe domandare: davvero Chiara, ti aspettavi che qualcuno si prendesse la briga di offrirti un aiuto in quel di Milano? E sei davvero convinta che a Napoli te lo avrebbero offerto?
Per me che non vivo in Italia da oltre un decennio e che quindi osservo l’Italia da fuori (inclusi gli annuali viaggi a casa per motivi familiari) una cosa è chiara: l’Italia è un paese pieno zeppo di maleducati, da Nord a Sud passando per il Centro.
Al Nord impera la cultura del disinteressarsi del prossimo in nome dell’egoismo, al Centro del menefreghismo di romana matrice e al Sud del fatalismo ironico di scuola napoletana, le cui due più importanti sub-categorie sono il “cazzeggio” e lo “sfottò”.
Cara amica (beh, dico per dire, per galanteria come pare piacere a te) l’Italia purtroppo da un lato si è meridionalizzata e settentrionalizzata allo stesso tempo. Una certa cultura, come dire, romano-napoletana è approdata al nord con i flussi migratori fin dagli anni ’60 ed una certa cultura piemontese-lombardo-veneta si è spinta fino al sud dopo gli anni ’80.
Il punto è che nessuno di coloro i quali la importavano, da una parte, e di coloro i quali la ricevevano, dall’altra, erano preparati a filtrarla secondo i parametri del contesto da cui proveniva ed i parametri del contesto in cui la si introduceva.
In altre parole: milanesi, romani, napoletani messi in un’unica pentola alla fine producono un minestrone il cui unico sapore è, appunto, la maleducazione. Un sapore alquanto disgustoso, no?
Questa, da fuori, è l’Italia che io vedo. Non vedo, come te, un’Italia migliore al Sud e peggiore al Nord. Come diceva Montanelli a proposito di Pertini: riesce a esprimere al meglio il peggio degli italiani. Cosí dico anch’io: Milano, Roma, Napoli (e ci aggiungo pure Torino, Bologna, Bari e Palermo) riescono a esprimere al meglio il peggio dell’Italia. Dove per peggio si intende, ovviamente, la maleducazione.
Questo, miei cari signori e signore tutte che leggete questo blog, è ciò che pensano, nel mondo, degli italiani. Lasciatevelo garantire da chi, in vita sua, ha visitato 27 paesi parlando e conoscendo migliaia e migliaia di persone. Tutti e tutte concordano su un punto: l’italiano, in generale, è un cafone. Comprese le donne, naturalmente. A parte qualche rara (ma davvero rara) eccezione. Altro che uomini che non si offrono di trasportare i lettini a due donne in una piscina di Milano. Italie, c’est fotu. Voilá!
P.S. Per chi pensa di tacciare come maleducato il mio attacco a Miss o Mister Maialeggiante, per favore ricordi che una cosa è essere maleducati un’altra è avere un senso dell’umorismo acido o “black humor”. Del resto il mio nick lo dice chiaramente:Victor la Lama di ferro, dove per lama si può intendere sciabola o anche catana. Come dice l’antico proverbio: ferisce più la lingua della spada. Ed io, grande estimatore della figura del samurai, non potendo ferire o tagliare teste nella realtà con una catana, per lo meno mi accontento di usare la mia lingua come se fosse, appunto, una sciabola. Con la quale, zac, mi diverto a ferire ogni volta che posso a Miss/Mister Mialeggiante in attesa di vedere rotolare la sua testa nel fango……hahahahahahaha
Ordunque, Miss Maialeggiante scrive:
1) Non sono un tipo gentile…etc……
2) Certo è buffo, se noi uomini vi trattiamo come…etc….
Mi soffermo su quel “tipo” della frase 1) e su quel “noi uomini” della frase 2)
Cara Miss Maialeggiante (o dovrei dire caro Mister Maialeggiante?) mi pare evidente una cosa (dopo che ho letto innumerevoli tuoi post in questo stesso blog):
1) Tu di uomo non hai nemmeno l’unghia del dito mignolo del mio piede sinistro ovvero non sei un uomo, proprio per niente. Tutt’al più sei una caricatura di uomo o, come direbbe Totò, sei un caporale!
2) Se usi un nick femminile pur essendo di sesso maschile hai seri problemi di identità sessuale. E se sei donna che si fa credere un uomo pur restando donna, allora sei da ricovero (oppure guardati il film
3) Dovresti smettere di usare il nick di Miss Maialeggiante e fare outing chiamandoti Mister Maialeggiante ovvero Mr Piggy se davvero lí sotto hai, come dire, due cosette pendenti
4) Però non hai il coraggio di fare outing altrimenti tutti capirebbero ciò che davvero sei. Cosa sei? Te lo dico in spagnolo, sennó la redazione mi censura. Sei un un “maricon perdido”, ecco cosa sei. Beh, però posso dirtelo in dialetto del nord, che va bene lo stesso. Sei una “checca fusta”…hahahahaha….che non ha il coraggio di dichiarare al mondo la sua “finocchieria”. Mah ritirati, vigliacco!!!
Detto questo (che solo ha a che fare con una mia personale idiosincrasia con il suddetto commentatore) mi pare divertente il tema proposto da Chiara Quagliarello, alla quale mi piacerebbe domandare: davvero Chiara, ti aspettavi che qualcuno si prendesse la briga di offrirti un aiuto in quel di Milano? E sei davvero convinta che a Napoli te lo avrebbero offerto?
Per me che non vivo in Italia da oltre un decennio e che quindi osservo l’Italia da fuori (inclusi gli annuali viaggi a casa per motivi familiari) una cosa è chiara: l’Italia è un paese pieno zeppo di maleducati, da Nord a Sud passando per il Centro.
Al Nord impera la cultura del disinteressarsi del prossimo in nome dell’egoismo, al Centro del menefreghismo di romana matrice e al Sud del fatalismo ironico di scuola napoletana, le cui due più importanti sub-categorie sono il “cazzeggio” e lo “sfottò”.
Cara amica (beh, dico per dire, per galanteria come pare piacere a te) l’Italia purtroppo da un lato si è meridionalizzata e settentrionalizzata allo stesso tempo. Una certa cultura, come dire, romano-napoletana è approdata al nord con i flussi migratori fin dagli anni ’60 ed una certa cultura piemontese-lombardo-veneta si è spinta fino al sud dopo gli anni ’80.
Il punto è che nessuno di coloro i quali la importavano, da una parte, e di coloro i quali la ricevevano, dall’altra, erano preparati a filtrarla secondo i parametri del contesto da cui proveniva ed i parametri del contesto in cui la si introduceva.
In altre parole: milanesi, romani, napoletani messi in un’unica pentola alla fine producono un minestrone il cui unico sapore è, appunto, la maleducazione. Un sapore alquanto disgustoso, no?
Questa, da fuori, è l’Italia che io vedo. Non vedo, come te, un’Italia migliore al Sud e peggiore al Nord. Come diceva Montanelli a proposito di Pertini: riesce a esprimere al meglio il peggio degli italiani. Cosí dico anch’io: Milano, Roma, Napoli (e ci aggiungo pure Torino, Bologna, Bari e Palermo) riescono a esprimere al meglio il peggio dell’Italia. Dove per peggio si intende, ovviamente, la maleducazione.
Questo, miei cari signori e signore tutte che leggete questo blog, è ciò che pensano, nel mondo, degli italiani. Lasciatevelo garantire da chi, in vita sua, ha visitato 27 paesi parlando e conoscendo migliaia e migliaia di persone. Tutti e tutte concordano su un punto: l’italiano, in generale, è un cafone. Comprese le donne, naturalmente. A parte qualche rara (ma davvero rara) eccezione. Altro che uomini che non si offrono di trasportare i lettini a due donne in una piscina di Milano. Italie, c’est fotu. Voilá!
P.S. Per chi pensa di tacciare come maleducato il mio attacco a Miss o Mister Maialeggiante, per favore ricordi che una cosa è essere maleducati un’altra è avere un senso dell’umorismo acido o “black humor”. Del resto il mio nick lo dice chiaramente:
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