The forgotten children of Checenia. Life in Grozny. Picture taken by Musa Sadulajew.

The forgotten children of Checenia. Life in Grozny. Picture taken by Musa Sadulajew.
The forgotten children of Checenia. Life in Grozny. Picture taken by Musa Sadulajew.

5 - Italian R-Evolution? Non si è mai compiuta. Ecco perché.

L’Art. 1) della Costituzione italiana recita espressamente cosí:

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro

Bene, molto bene, viene da dire. Bella, bellissima intenzione. Però una domanda: ma il lavoro di chi? Risposta: sempre e comunque quello degli altri.

Questo sicuramente è quanto devono pensare i politici italiani i quali, speriamo, verranno finalmente travolti dalle ultime rivelazioni dell’anonimo precario che sta alzando il coperchio su tutto il marciume delle corrotte istituzioni parlamentari italiane, ovvero ciò che viene comunemente definita “la casta”. Però, dicevo, speriamo, non che sicuramente verranno travolti perché questa storia della rivoluzione incompiuta, in Italia, dura ormai da molto tempo, troppo tempo. 

I politici italiani, non si sa bene perché, da quando la Repubblica esiste  si sono convinti che loro mai, ripeto mai, devono essere soggetti alle normali regole di convivenza civile dei comuni cittadini. Mi piacerebbe capire su quale principio etico, morale e giuridico fondano questa loro convinzione. Però, come canta Bob Dylan: “The answer, my friend, is blowing in the wind” ovvero la risposta, amico mio, sta soffiando nel vento per cui, molto probabilmente è legittimo dedurre che il vento se la sta portando via con sè. La risposta quindi mai potremo conoscerla.

Per cui solo resta una certezza: la casta dei politici italiani si è costruita un fortino di privilegi incurante di quanto, intorno a lei, stava succedendo.

Qualcuno dirà: ma come è possibile che questo sia successo? Già, dico io, perché è successo?

Sicuramente ognuno di noi è in grado di dare la sua risposta. E questa risposta sicuramente sarà sufficientemente corretta. Però immagino che nessuno si alzerà mai a dire: la colpa del perché i politici italiani sono diventati un’intoccabile casta di privilegiati è nostra, anzi no, mia.

Permettetemi una domanda: avete mai provato a pensare che se loro sono arrivati dove sono arrivati (a livello di indecenza intendo dire) la colpa è nostra? Avete mai pensato che ognuno di noi è personalmente responsabile di sopportare un branco di immondi parassiti?

Vediamo un po’, ve lo spiego cosí. Se vai nella foresta, attraversi un ruscello, ti ci fai un bel bagno però quando esci dall’acqua scopri che il tuo corpo è infestato di sanguisughe che fai, tu lasci che continuino a succhiarti il sangue oppure te le togli di dosso e magari pure le schiacci sotto i piedi? E lo stesso dicasi se sei attacato da una sciame di zanzare, no?

Che abbiamo fatto invece, noi italiani, con queste immonde sanguisughe, queste petulanti zanzare che sono i politici? Ce le siamo tenute addosso, mai le abbiamo schiacciate come era giusto fare per togliercele di dosso. Da quando esiste la Repubblica italiana è sempre la stessa storia: cambiano i governi, cambiano persino i partiti ed i personaggi politici però la sostanza è la stessa. Alla fine sempre ci ritroviamo in casa un manipolo di schifose sanguisughe che ci stanno succhiando il sangue e con esso la vita. E se andiamo a ritroso nel tempo, fino al giorno della cosidetta Unità d’Italia di cui proprio quest’anno ricorre il 150º anno dalla sua fondazione, ebbene, per quanto la storia cambia alla fine è sempre la stessa.

Vi dirò di più, possiamo addirittura arrivare fino a quel maledetto giorno del 753 a.C. che Romolo fondó Roma che nulla cambierebbe. La italica progenie (anche se, in base ad approfonditi studi e ricerche sulla componente genetica degli attuali italiani la genía romana non risulta essere presente in quanto solo si sono scoperte tracce di quattro etnie di sangue differente ovvero il greco, l’etrusco, l’osco-piceno e il ligure), l’italica progenie, dicevo, purtroppo ha in sè un difetto genetico. Nel suo italico DNA il gene della corruzione e del parassitismo sono organici, connaturati, praticamente ineliminabili. Insomma, essere di etnia italiana vuol dire avere scritto nel sangue che sei o un corrotto o un parassita o addirittura tutti e due insieme.

Non è che questa sia una bella scoperta, vero, cari “Fratelli d’Italia”? Già, non è affatto una bella scoperta sapere che sei costretto a convivere con una “malattia” di cui mai potrai liberarti.

Scusate, un’altra domanda: perché mai riusciremo a liberarci del parassitismo e della corruzione in Italia? C’è forse una qualche legge divina o dell’universo che dice che l’Italia deve restare per sempre una nazione piena di corrotti e parassiti? Io personalmente, non so voi, questa legge divina e universale non l’ho mai vista. Se qualcuno l’ha vista, per favore me la insegni.

Pero sappiamo tutti perfettamente che questa legge non esiste. Per cui torniamo al punto di partenza. Se in Italia c’è un probelama di “parassitismo e corruzione” in tutte, ma proprio tutte le pubbliche amministrazioni (non solo politiche quindi) è perché noi e solo noi, nessun altro, abbiamo permesso che questo potesse accadere.

Questo in definitiva spiega perché la “R-Evolution” italiana non si è mai compiuta. Hai voglia ad esaltare i Moti Carbonari del 1848, o l’unificazione di Mazzini, Garibaldi e Camillo Benso Conte di Cavour nel 1861 o la nascita della Repubblica italiana nel 1946 o la caduta della Prima Repubblica del 1994 grazie al sisma giudiziario di Mani Pulite. Saranno pure capisaldi della Storia italiana antica e recente, nessuna lo nega. Ma alla fine, dopo che si è consumata l’indignazione, dopo che tutto è cambiato perché, appunto, tutto resti come prima (Tomasi Di Lampedusa docet!), alla fine, dicevo, una certa “restaurazione” la spunta su tutto e su tutti. Il “sistema” si restaura, come quando si fa un “reset” al PC, perché tutti ritorni com’era. Infatti l’italia non è mai stato un Paese di “rivoluzione” bensí di “restaurazione”. Il sistema è talmente capace di restaurarsi che niente e nessuno riesce a scalfirlo. Per quanto ci si provi alla fine tutto torna come prima.

Ma il sistema non è una cosa astratta, un parto della fantasia, o un insieme di mattoni inanimati. Il sistema siamo noi, noi abbiamo inventato, costruito, mantenuto in piedi il sistema. È pur vero che qualcuno dirà: ma io il sistema non l’ho fatto, semplicemente l’ho ereditato. Giusto, l’hai ereditato. Ma quando avevi la possibilità di cambiarlo per sempre, dov’eri? E seppure hai combattuto per cambiarlo perché poi non hai combattutto per evitare che tutto tornasse come prima? Perché hai permesso che alla fine corrotti, corruttori e parassiti ripristinassero il loro, di sistema?

A questo non mi sai o non preferisci rispondere, vero? Me lo immaginavo, me lo immaginavo, caro fratello d’Italia. Però, mio caro e pure mia cara, tu sei colpevole di tutto questo tanto quanto me. Noi siamo i responsabili del perché oggi c’è in vita una casta politica piena di assurdi privilegi. Di chi altri è la colpa se non nostra che l’abbiamo permesso? Dimmelo se lo sai, fratello d'Italia, perché io davvero non lo so.

Accettando ognuno di noi questa colpa, non come se si trattasse di aver commesso chissà quale cristian-cattolico peccato, ma semplicemente per senso della responsabilità, sorge quindi la seguente altra domanda: ma allora è vero che il sonno della ragione genera mostri?

Sí signori, come diceva Francisco Goya (la citazione è sua, non mia), proprio dal nostro non interessarci della "res publica" (nota: res publica in latino significa la cosa pubblica ovvero le istituzioni pubbliche) è nato un gruppo di astuti furbetti (meglio dire furfanti, tanto per non dare tanti giri di parole) i quali non essendo altro che malati di "parassitismo e corruzione" come un virus hanno infettato tutte ma proprie tutte le istituzioni dello Stato. Adesso per liberarci di essi, non è che ci siano molte soluzioni, sapete?

Se gli chiediamo per favore di togliersi di mezzo, scordatevelo. Si sono talmente immedesimati nel loro ruolo che adesso sono convinti non di aver ricevuto e goduto di privilegi, bensí di diritti. E come schiodare dalla sedia chi si è convinto che la sedia è sua per diritto? Nessuno rinuncia ad un diritto per quanto gli venga chiesto di farci il favore di togliersi di mezzo perché la sedia non è sua ma è di tutti. I nostri politici sono incollati alle sedie del potere, di questo nessuno abbia dubbi.

Se con le buone maniere di mezzo non si tolgono non è che ci siano molte altre alternative. Restano le brutte maniere. Che possono essere di due tipi: una di tipo giuridico e l'altra di tipo pratico.

La maniera giuridica suppone un percorso che, alla fine, è come le buone maniere: non dà risultati concreti. Da decenni si è provato a cambiare il sistema con denunce, leggi e leggine parlamentari, a colpi di referendum, processi e controprocessi, liste di proscrizione, comitati 5 stelle, etc, eppure niente di niente. Alla fine loro sono sempre e solo lí, come se niente fosse. E se non ci sono gli originali al loro posto ci sono i figli, o le mogli, o i fratelli e le sorelle, o i cognati e le cognate, o le amanti e gli amanti, o al limite gli amici e gli amici degli amici. Vi faccio solo un esempio: ricordate un tal Calogero Mannino? Non starò qui a dire le volte che questo signore è stato inquisito e condannato. Ebbene sapete dov'è ancora adesso? Seduto sui banchi del Parlamento. Vi pare accettabile? Evidentemente no, però in Italia è possibile un'assurdità come quella di un tizio che (bisognerebbe chiamarlo non Onorevole, bensí Sig. Disonorevole) alla fine percepisca decine di migliaia di Euro al mese pagati con i soldi dei contribuenti nonostante i processi e relative condanne. Come vedete, quindi, nemmeno la via giudiziaria funziona. Del resto se nemmeno il pool di magistrati di "Mani Pulite" (con tutto ciò che ha rappresentato e fatto per dimostrare quanto il sistema fosse marcio) è riuscito a scardinare il sistema, chi può riuscirci mi chiedo? Per me, la battaglia giuridica solo è una perdita di tempo, ormai ne ho preso coscienza da un pezzo.

Resta solo una via, la via pratica. In che consiste, direte voi, la via pratica? Semplice, sto parlando di R-Evolution, quella R-Evolution che mai in Italia siamo riusciti a completare. La R-Evolution italiana passa prima di tutto attraverso una forte presa di coscienza dove l'italiano medio deve rendersi conto che c'è bisogno della sua forza di volontà per decidere ed attuare. Una volta presa coscienza che la sua persona e quella di milioni di altri come lui (e come lei) vale molto di più di quattro miserabili parassiti, corruttori e corrotti, a questo punto si passa all'azione. Un'azione fisica però non necessariamente di tipo violento come la rivoluzione. Una azione fisica tranquilla e silenziosa però massiccia come per esempio tutto ma proprio tutto il Popolo italiano che si dirige a Roma in contemporanea. Sissignori, oltre 50 milioni di persone (eccetto i malati ovviamente) che si ritrovano nella stessa città. Per fare che, direte voi? Niente di violento ma solo per dire a gran voce: 

FUORI I LADRI, I CORROTTI ED I PARASSITI DALLE ISTITUZIONI

Voglio proprio vedere io se davanti a vecchi, donne, bambini, tutto il Popolo riunito nello stesso posto e nello stesso istante, questi miserabili vigliacchi hanno il coraggio di chiedere alla polizia o all'esercito di difenderli. Davanti al Popolo che semplicemente grida:

ADESSO BASTA, NON NE POSSIAMO PIÙ, ANDATEVENE

cosa credete che possano fare i nostri cari (nel senso di costosi) politici? Solo possono fare una cosa: ritirarsi in buon ordine. Non hanno altra possibilità per uscire di scena. Perché già sanno che se non lo faranno la prossima volta il Popolo non sarà più tanto pacifico, per cui è meglio togliersi di mezzo quand'è ora e prima che finisca, nelle migliori delle ipotesi, in un bagno di monetine (Craxi docet!) o, nella peggiore, in un bagno di sangue che nessuno vuole ma che, a volte, la Storia ci insegna come sia necessario per ricominciare da capo sotto tutt'altra prospettiva (Piazzale Loreto docet!).

Insomma, cari Fratelli d'Italia, vedete un po' voi. O ci teniamo questi parassiti addosso per sempre o li togliamo di mezzo. Io il mio piccolo granello di sabbia l'ho messo suggerendo un modo. Tutto ciò che basta è essere d'accordo. Ma saremo mai noi tanto fratelli da essere d'accordo? È qui infatti che cominciano i miei dubbi ed è per questo, in questa tipica e cronica incapacità tutta italiana di non essere mai d'accordo su nulla, che si spiega il perché della sempre incompiuta "Italian R-Evolution".

P.S. Se decidete di farlo, voglio dire di riunirvi tutti, ma proprio tutti insieme nello stesso giorno e nello stesso posto, per favore fatemi un fischio. Io già non vivo in Italia, per mancanza di fiducia, da un pezzo. Io vivo in un igloo in Anatardide ed ho bisogno di un po' di tempo per organizzare il viaggio.....hehehehehe.....ci sentiamo presto!!!

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