The forgotten children of Checenia. Life in Grozny. Picture taken by Musa Sadulajew.

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Monday, November 14, 2011

I show you how it works censorship at Corriere.it (and in general on any mass-media)

My dear readers, if sometime you wish to understand how it works a censorship on mass-media, well, I can show it right now as follow:
  1. Decide to write a "post" in a forum freely expressing your absolutely personal opinion about an event which is discussed, for instance, in an article of a newspaper (Notice: when I write "absolutely personal opinion" I mean that, even using a polite attitude, you are not going to follow the "main stream" and you are not using a "politically correct" attitude)
  2. Upload your post and hold on 5 to 30 minutes to see if it has been published. If not, this means that your post has been censored by moderators of the forum
  3. Then write another "post" using the "main stream" and "politically correct" language of the newspaper where you want to publish (Notice: for "main stream" and "politically correct" I mean that you are writing about something that the newspaper's editorial direction can find is matching with its editorial line)
  4. Again upload your post and hold on 5 to 30 minutes to see if it has been published. Don't worry and be sure that this time in less than 3 minutes you will see appearing your post. It is absolutely true, trust me.

Anyway, in the event you don't want (and you are right) to believe only to my opinion and you want to see a proof of this opinion, well, I am delighted to offer you one. 

Herein you can find 2 posts I have tried to publish (this morning the first one and in the early afternoon the second one) on Italian web-site of Corriere della Sera (the oldest Italian newspaper) regarding an article I wished to comment some opinions. The web-site is Corriere.it. Since my posts were not following Corriere della Sera "main stream" and "politically correct" editorial line, they weren't published. Later, in the late afternoon, I wrote another post for the same web-site but this time following Corriere.it "main stream" and "politically correct" editorial line. Of course, this time, it has been published.



POST Nº 1
NOT PUBLISHED


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E' importante ciò che si dice ... 14.11|11:35 Charlie1960
victor the iron blade
lunedì 14 novembre 2011, 12:33

Finalmente qualcuno che pone un post da persona informata, qualcuno che prima di opinare per opinare si documenta. Charlie 1960 ha centrato il problema, quanto meno dal punto di vista tecnico-economico. Il punto è, scusate se il paragone vi sembrerà allucinante (ed in tal caso vi invito a leggere il capitolo opportuno in "The Shock Doctrine" di Naomi Klein), che qui siamo finiti come in Sud Africa quando crollò l'Apartheid. Da un lato i "negri" si preoccupavano di garantirsi il diritto alla "Libertà" (di voto, espressione, ecc.) mentre dall'altro i "bianchi" (del FMI e del World Bank) si preoccupavano di "blindare" tutte le ricchezze del paese nelle loro mani suggerendo provvedimenti legislativi ad hoc. Seppure Berlusconi è una "male" di cui l'Italia aveva bisogno di liberarsi ciò che dobbiamo capire è che qui si sta cadendo dalla "padella alla brace". Se da un lato intoniamo (giustamente) canti di alleluia per esserci liberati del Silvio nazionale dall'altro qualcuno (a Bruxelles e Washington) sta intonando un Requiem o un De Profundis sull'Italia. Dobbiamo capire una cosa: la UE e l'Euro si stanno rivelando una prigione. Dobbiamo liberarci di essa se vogliamo sopravvivere o finiremo come i Greci che hanno perduto la sovanità sul loro stesso debito perché adesso rispondono direttamente di esso alla Banca di Inghilterra. Esatto, questo è stato fatto, vi prego di documentarvi sul Blog di Paolo Barnard se non mi credete (http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=267

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POST Nº 2
NOT PUBLISHED



Un applauso al Corriere che non pubblica post fuori dal coro
victor the iron blade
lunedì 14 novembre 2011, 13:55
Bisogna fare le riforme neo-liberali però in quanto ad applicare la prima regola della liberalità, ovvero il diritto alla libertà di espressione, sembra che a Corriere.it non abbiano letto né la Costituzione ItalianaLa Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Soprattutto quando si cita una fonte giornalistica che non è di gradimento alla direzione del Corriere per cui i "moderatori" in realtà non sono altro che dei moderni "torquemada" da inquisizione tecnologica. Bravo Corriere.it, continua pure a censurare chi, come me, sta fuori dal coro. Perché in Italia le voci alla Pasolini, per esempio, in nome del catto-comunismo tuttavia imperante bisogna sempre zittirle, vero? Infatti la missione giornalistica, in omaggio al cambio dei tempi, ormai non è far conoscere la Verità ma è: evitare che si conosca la Verità. Sempre c'è qualcuno disposto fare il lavoro sporco, vero Corriere.it? 


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POST Nº 3
PUBLISHED


La commedia è finita, the farce is over.

That's all folks, mates!
14.11|17:41
victor the iron blade
Tra le tante cose dette ce ne sarebbe una da dire che non ho ancora udito, ed è la seguente. Se è vero come è vero che Berlusconi (che non amo, sia chiaro) non si può liquidarlo come se fosse il solo responsabile visto che lo hanno democraticamente eletto svariati milioni di italiani che evidentemente da lui si sentono ben rappresentati, allora proprio questi italiani sono i veri responsabili dello sfascio a cui siamo andati incontro. I quali elettori che hanno votato Berlusconi proprio perché in lui si rispecchiano, probabilmente una delle ragioni per cui lo hanno fatto è che pensavano fosse la "furbizia" la migliore qualità di Berlusconi. Allora, cari elettori berlusconiani, se vi sentivate cosí ben rappresentati avete commesso un gravissimo errore di valutazione. Una cosa essenziale per essere dei veri "furbi" è che prima di tutto bisogna capire ciò che gli altri stanno dicendo e soprattutto decidendo. Ma Berlusconi, per il fatto di mal parlare e sicuramente mal capire l'Inglese durante le riunioni UE e G8/G20, come può essere considerato furbo se gli manca una chiave tanto importante come l'inglese per "accedere alla stanza dei bottoni"? Ma lo volete capire che per quanti miliardi abbia alla fine ha sempre fatto la figura del fesso e del provincialotto laddove ci ha rappresentato? Insomma Berlusconi non ha rappresentato l'Italia bensí la caricatura dell'Italia. Ciò che però temo è che la caricatura dell'Italia alla fine sia l'Italia stessa. That's all folks, mates!
.................................................................................


So now you can have your own opinion and judge by yourself if I told you the truth or not 

In the event you wish to know my opinion it is the following: at Corriere.it there is a serious problem about how to apply "Freedom of Expression" fairly. I would like to suggest to editorial direction of Corriere.it to spend a bit of time reading article 21 of Italian Constitution and also the Universal Declaration of Human Rights (Helsinki, 1959). Because I fear that even Mr. Berlusconi is rightly considered guilty to be a little Napoleon due to his dictatorship attitude, on the contrary it seems that to censor a different idea of yours is something fully inside the Italian DNA
.
IMPORTANT NOTICE: The most probable reason because Corriere.it didn't publish my first post was because at the end of it I cite a journalistic source they don't like. The source is the web-site of Italian journalist Paolo Barnard. The second post was not published because was a complaint about the censorship they adopted on the first post.

Tuesday, October 25, 2011

E una volta di più (già sono 4) Corriere.it utilizza l'arma della censura. Evviva il neo-fascismo, vero Corriere?

Ci risiamo. Di nuovo Corriere.it mi fa l'onore di farmi cadere sotto i colpi della sua censura. Io davvero non so se chi dovrebbe mettere in linea i miei commenti lo fa per eccesso di zelo o antipatia personale oppure davvero esiste una "black list" per cui i post di quelli come me devono essere censurati a priori. Ad ogni buon conto e per dovere di cronaca, qui sotto potete leggere il post che Corriere.it non ha voluto pubblicare.

Solo un avviso ai "naviganti": se siete degli sfegatati nazionalisti e vi offende tutto ciò che è la libera critica a ciò che è oggi diventata l'Italia, allora evitate di leggere il mio post, cosí vi eviterete un sano attacco di bile. In tutti gli altri casi, beh, se proprio non condividete del tutto la mia opinione potete sempre ribattere lasciando un vostro commento. Oltretutto, potete star certi che io non censuro, in quanto per principio sono contrario a qualsiasi tipo di censura. Anche nel caso scriviate commenti ingiuriosi. Perché in tal caso essi qualificano da soli il livello culturale, sociale e personale di chi li scrive e non c'è bisogno che io mi affanni tanto a ribatterli. Chi mi legge e poi legge i mei detrattori sono sicuro che sa da che parte sta la ragione.

Buona lettura e un caro saluto a tutti. Victor.


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Gli italiani mi fanno davvero schifo!

victor the iron blade
martedì 25 ottobre 2011, 09:49
Solo ci manca che Berlusconi decida come dividere e a chi dare l'Italia quando non governerà più (speriamo presto, in ogni caso) come se si trattasse appunto di lasciare una eredità. Però, teoricamente, l'Italia non è sua. Teoricamente, perché in realtà lui si comporta come se lo fosse. Grazie soprattutto al fatto che l'Italia non è (e mai lo è stato) un Paese dove vive un popolo libero, ma è un feudo dove esiste un Signore regnante che ha sotto di sé milioni di sudditi, o forse sarebbe meglio dire servi. E poi c'è qualcuno tra i lettori che ancora si chiede, magari pure un po' indignato, perché gli italiani come me se ne vanno all'estero? Avrei dovuto forse restare per fare il lacché di Silvio e del suo entourage di nani, ruffiani e ballerine (o forse dovrei dire prostitute, eh?). L'italiano era, è e purtroppo temo che resterà sempre un popolo di servi. l'Italica progenie, purtroppo, ha un DNA profondamente servile. Chi, come me, rifiuta questo tragico destino è destinato a vivere da esule fuori dalla terra che altri stanno ignomigniosamente occupando. Italiani che vivete in Italia, vergognatevi di ciò che siete. Fate davvero schifo! 

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NOTICE for all people no Italian speaking: please remember there is a real time Google Translator in this Blog on the left side. Go for it, please. In this way you can understand what I write even in your language. Enjoy it!

Saturday, August 27, 2011

Terza censura di Corriere.it. Ma davvero i mei post sono cosí terribili?

Terzo post censurato da Corriere.it. In nome di che o cosa questi signori della Redazione censurano un post? In nome della libertà di espressione forse? O della non-espressione, sarebbe meglio dire? E poi Berlusconi in Italia si lamenta della Stampa. Ma se se il Corriere arriva al punto di esercitare la censura di chiaro stampo fascisteggiante, la realtà è che Berlusconi sta centrando, poco a poco, il suo obiettivo ovvero trasformare l'Italia in un regime anti-democratico. Con l'aiuto del Corriere, appunto.

In ogni caso, come nei precedenti due casi, riporto qui sotto il mio intervento integrale che Corriere.it non ha pubblicato. Lascio a voi la libertà di pensare se era corretto censurarlo. Io, come sempre, seguirò la mia linea ovvero che se qualcuno di voi vuole scrivere un commento "forte" io non lo censurerò ma lo pubblicherò interamente, inclusi eventuali commenti offensivi o parolacce. Perché io, come mi ha insegnato Voltaire "non condivido le tue opinioni, ma sempre mi batterò perché tu possa esprimerle liberamente".

Ecco, qui sotto, il mio post:

Sì, noi del nord maleducati ed al sud tutti galantuomini ? 24.08 | 21:49 Miss Piggy

25.08 | 16:03 victor the iron blade
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Trovo interessanti le seguenti due frasi della “Signorina Maialeggiante” (ricordo a tutti che questa è la corretta traduzione di Miss Piggy, essendo la parola pig il maiale in inglese ed il suffiso -gy il modo inglese di rendere avverbio una parola).
Ordunque, Miss Maialeggiante scrive:
1) Non sono un tipo gentile…etc……
2) Certo è buffo, se noi uomini vi trattiamo come…etc….
Mi soffermo su quel “tipo” della frase 1) e su quel “noi uomini” della frase 2)
Cara Miss Maialeggiante (o dovrei dire caro Mister Maialeggiante?) mi pare evidente una cosa (dopo che ho letto innumerevoli tuoi post in questo stesso blog):
1) Tu di uomo non hai nemmeno l’unghia del dito mignolo del mio piede sinistro ovvero non sei un uomo, proprio per niente. Tutt’al più sei una caricatura di uomo o, come direbbe Totò, sei un caporale!
2) Se usi un nick femminile pur essendo di sesso maschile hai seri problemi di identità sessuale. E se sei donna che si fa credere un uomo pur restando donna, allora sei da ricovero (oppure guardati il film Victor Victoria, che con gran ironia e senza farne un dramma affronta il tema della omosessualità)
3) Dovresti smettere di usare il nick di Miss Maialeggiante e fare outing chiamandoti Mister Maialeggiante ovvero Mr Piggy se davvero lí sotto hai, come dire, due cosette pendenti
4) Però non hai il coraggio di fare outing altrimenti tutti capirebbero ciò che davvero sei. Cosa sei? Te lo dico in spagnolo, sennó la redazione mi censura. Sei un un “maricon perdido”, ecco cosa sei. Beh, però posso dirtelo in dialetto del nord, che va bene lo stesso. Sei una “checca fusta”…hahahahaha….che non ha il coraggio di dichiarare al mondo la sua “finocchieria”. Mah ritirati, vigliacco!!!
Detto questo (che solo ha a che fare con una mia personale idiosincrasia con il suddetto commentatore) mi pare divertente il tema proposto da Chiara Quagliarello, alla quale mi piacerebbe domandare: davvero Chiara, ti aspettavi che qualcuno si prendesse la briga di offrirti un aiuto in quel di Milano? E sei davvero convinta che a Napoli te lo avrebbero offerto?
Per me che non vivo in Italia da oltre un decennio e che quindi osservo l’Italia da fuori (inclusi gli annuali viaggi a casa per motivi familiari) una cosa è chiara: l’Italia è un paese pieno zeppo di maleducati, da Nord a Sud passando per il Centro.
Al Nord impera la cultura del disinteressarsi del prossimo in nome dell’egoismo, al Centro del menefreghismo di romana matrice e al Sud del fatalismo ironico di scuola napoletana, le cui due più importanti sub-categorie sono il “cazzeggio” e lo “sfottò”.
Cara amica (beh, dico per dire, per galanteria come pare piacere a te) l’Italia purtroppo da un lato si è meridionalizzata e settentrionalizzata allo stesso tempo. Una certa cultura, come dire, romano-napoletana è approdata al nord con i flussi migratori fin dagli anni ’60 ed una certa cultura piemontese-lombardo-veneta si è spinta fino al sud dopo gli anni ’80.
Il punto è che nessuno di coloro i quali la importavano, da una parte, e di coloro i quali la ricevevano, dall’altra, erano preparati a filtrarla secondo i parametri del contesto da cui proveniva ed i parametri del contesto in cui la si introduceva.
In altre parole: milanesi, romani, napoletani messi in un’unica pentola alla fine producono un minestrone il cui unico sapore è, appunto, la maleducazione. Un sapore alquanto disgustoso, no?
Questa, da fuori, è l’Italia che io vedo. Non vedo, come te, un’Italia migliore al Sud e peggiore al Nord. Come diceva Montanelli a proposito di Pertini: riesce a esprimere al meglio il peggio degli italiani. Cosí dico anch’io: Milano, Roma, Napoli (e ci aggiungo pure Torino, Bologna, Bari e Palermo) riescono a esprimere al meglio il peggio dell’Italia. Dove per peggio si intende, ovviamente, la maleducazione.
Questo, miei cari signori e signore tutte che leggete questo blog, è ciò che pensano, nel mondo, degli italiani. Lasciatevelo garantire da chi, in vita sua, ha visitato 27 paesi parlando e conoscendo migliaia e migliaia di persone. Tutti e tutte concordano su un punto: l’italiano, in generale, è un cafone. Comprese le donne, naturalmente. A parte qualche rara (ma davvero rara) eccezione. Altro che uomini che non si offrono di trasportare i lettini a due donne in una piscina di Milano. Italie, c’est fotu. Voilá!
P.S. Per chi pensa di tacciare come maleducato il mio attacco a Miss o Mister Maialeggiante, per favore ricordi che una cosa è essere maleducati un’altra è avere un senso dell’umorismo acido o “black humor”. Del resto il mio nick lo dice chiaramente: Victor la Lama di ferro, dove per lama si può intendere sciabola o anche catana. Come dice l’antico proverbio: ferisce più la lingua della spada. Ed io, grande estimatore della figura del samurai, non potendo ferire o tagliare teste nella realtà con una catana, per lo meno mi accontento di usare la mia lingua come se fosse, appunto, una sciabola. Con la quale, zac, mi diverto a ferire ogni volta che posso a Miss/Mister Mialeggiante in attesa di vedere rotolare la sua testa nel fango……hahahahahahaha

Friday, August 19, 2011

Di nuovo Corriere.it censura un mio post. Perché a Corriere.it temono tanto i miei interventi?


Credo che comincerò a sentirmi onorato dal fatto che Corriere.it censura regolarmente i miei post. Sicuramente questa volta la censura è dovuta al fatto che scrivo una parola politicamente scorretta (almeno secondo la Segreteria di Redazione) come "incazzati" sia nel titolo che nel post. E come se non bastasse la ripeto più volte. Che tremendo scandalo, vero Redazione? Sicuro che la mia è una scrittura maleducata ed io sono un maleducato, vero?

Però, aspettate un momento. Un piccolo uccellino sta passando vicino al mio orecchio e sapete che mi dice? Mi dice che a Corriere.it gli dà fastidio che io critichi cosí apertamente sia la loro linea editoriale sia l'Italia nel suo insieme. 

Eh sí, perché in Italia puoi criticare tutti, basta che non critichi nessuno, vero Redazione? In qualunque caso riporto qui sotto l'intervento censurato almeno chi vorrà potra farsi un'idea propria leggendo il post.

Per il resto ringrazio Corriere.it di farmi l'onore di considerarmi un pericoloso avversario e probabilmente un sovversivo cui bisogna togliere il diritto e la facoltà di esprimere il proprio pensiero. Tutto questo, ovviamente, Corriere.it lo fa in nome del diritto alla libertà di espressione sancito nella Costituzione Italiana, vero Redazione?




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Italiani, popolo di eterni "incazzati" e basta.
victor the iron blade
venerdì 19 agosto 2011, 11:30
Gli italiani, da sempre un popolo eternamente "incazzato". Non sono capaci di andare oltre la loro eterna incazzatura. Gli italiani si indignano, urlano, sbraitano, agitano mani e braccia. Poi tutto finisce lí. Al massimo si sfogano lanciando monetine contro il "ladro" di turno. Il quale pensò bene di darsi alla fuga e riparare nell'oasi nord-africana.
Però questa volta non ci sono nemmeno più le monetine da lanciare in quanto il "ladro" si è fregato pure quelle. Che resta agli italiani? Lo sport di sempre: incazzarsi, incazzarsi e poi ancora incazzarsi. Sì, va bene, ma poi?
Vi racconterò una vecchia barzelletta. Sapete cos'è il paradiso? Il paradiso è un posto dove gli svizzeri fanno orologi e cioccolato, gli inglesi automobili, i francesi spettacoli, gli italiani cucinano ed i tedeschi lo organizzano tutto.
E l'inferno? L'inferno è un posto dove gli svizzeri costruiscono automobili, gli inglesi cucinano, i tedeschi fanno spettacoli, i francesi orologi e cioccolato e gli italiani.....lo organizzano tutto!
Questo è il male degli italiani: non erano, non sono e non saranno mai capaci di organizzarsi. Perché organizzarsi suppone:
1) Essere sí incazzati, ma sufficientemente lucidi per evitare di essere vittime dell'incazzatura
2) Essere capaci non solo di guardare al presente ma anche e soprattutto al futuro
3) Avere spirito di gruppo, capacità di adattamento, rinunciare al proprio "particulare"
E soprattutto non pensare che la colpa sempre solo sia di qualcun altro! 

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NOTA: ovviamente io ho inviato il testo e l'answer-back del server di Corriere.it è stato positivo. Mi sento obbligato a specificare questo perché non vorrei che qualche simpaticone saltasse su dicendo che la colpa è mia che non so pubblicare i miei post.